OHM MAPPER

Per compiere misure di resistività che prevedono l’immissione di corrente elettrica nel sottosuolo è possibile utilizzare georesistivimetri ad accoppiamento galvanico o ad accoppiamento capacitivo (Ohm Mapper): mentre i primi permettono il passaggio di corrente per contatto attraverso l’utilizzo di elettrodi metallici, i secondi inducono corrente attraverso un sistema di antenne isolate dal terreno. L’Ohm Mapper è uno strumento Geometrics che cerca di far fronte alle problematiche legate all’infissione degli elettrodi nel terreno. L’immissione della corrente nel terreno avviene attraverso un sistema di antenne (frequenza 16.5 Khz) che, trascinate dall’operatore, permettono l’acquisizione in continuo fino ad un massimo di una lettura al secondo. Lo strumento pertanto induce una corrente nel sottosuolo: il circuito che si viene a creare è quindi di tipo RC.

A differenza dei georesistivimetri classici ad elettrodi, l’OhmMapper lavora molto bene in terreni ad alta resistività, non essendo disturbato dalle alte resistenze di contatto e trova la sua ideale applicazione in ambienti che necessitano di metodi non invasivi. L’intervallo spaziale di acquisizione è fortemente dipendente dalla velocità dell’operatore che trascina lo strumento: ciò consente di modulare la densità di dati che, unitamente alla configurazione dipolo-dipolo, permettono di ottenere sezioni di resistività ad alta risoluzione, anche in situazioni particolarmente complesse e notevolmente influenzate dall’antropizzazione.

Durante l’acquisizione in campagna è possibile ricavare tre tipologie di prodotti: profili orizzontali di resistività, sezioni bidimensionali di resistività X-Z o X-Y ed infine ricostruzioni tridimensionali di resistività. Questi ultimi sono ottenibili mediante l’integrazione di mappe di resistività a profondità diverse, mantenendo un grado di risoluzione piuttosto elevato ma abbattendo sensibilmente i tempi operativi.